No dai ragazzi non potete venirmi a dire che Kingsport Festival è un clone spudorato di Kingsburg!
Fate i seri per favore, che si assomiglino in alcune meccaniche senza ombra di dubbio ma da qui a dire che sono lo stesso gioco no!
Anzi, chi abbia mai pronunciato un'eresia del genere si sciacqui immediatamente la bocca!
Kingsport ha una sua identità, una sua profondità e una sua anima.
Nel confronto con Kingsburg vince a mani basse, senza alcun tipo di dubbio.
A me è piaciuto davvero tanto, un gran gioco che è riuscito a tenermi incollato alla sedia come non succedeva da tempo.
Insieme a me l'hanno provato i cultisti Jello, Poncio e Setto.
Di seguito potete trovare i loro commenti e le loro sensazioni.
JELLO
Qualche
sera fa ci siamo ritrovati in sede come al solito; presenti all’appello oltre al
solito Rozz, io, Poncho e una new entry, almeno per me che ultimamente sto
latitando.
Ovviamente
il passo iniziale è la scelta del gioco, scelta che si compie come sempre,
basandoci su criteri di selezione ormai ben oliati e quantomai
efficaci.
Poncio:
“Giochiamo a questo”
Rozz: “No a
quest’altro”
Poncio: “Ma
sempre a quello che vuoi tu?”
Rozz: “Ma
se l’ultima volta hai deciso tu per Hyperborea”
Poncio: “Ma
cosa stai dicendo?! Allora me ne vado”
Rozz“: E
allora tu non sei più mio amico”
Poncio: “Ti
levo l’amicizia su Facebook”
Rozz: “A
sì, e io ti rigo la macchina”
Dopo una
ventina di minuti così, poco prima di sfoderare le lame, Rozz di solito mette
sul tavolo il gioco che aveva scelto, dicendo “Va bene, mi arrendo: giochiamo a
questo”. Nessuno ci fa caso e si inizia a giocare a
quello.
Stavolta la
scelta è caduta su Kingsport Festival un … piazzamento … dadi … chiedetelo agli
esperti che tipo di gioco è ;)
Chi non ha
mai letto un libro di Lovecraft? Chi non si è alzato di notte urlando, dopo aver
sognato Cthulhu?
Io. Ammetto
la mia ignoranza: non ho mai letto nulla di suo e il primo pregio di questo
gioco è quello di avermi dato l’ispirazione per il prossimo libro da
leggere.
Venendo al
gioco: Poncio spiega le regole in un lampo, e in un attimo la plancia è pronta;
poche regole, ben scritte e che non lasciano dubbi e un setup davvero
facile e veloce.
Lo spazio
occupato dal tabellone è molto, e a mio avviso la grafica è un po’ pensatuccia
ma del resto deve pur ricreare l’atmosfera. Dadi, carte, cubetti e tutto il
materiale mi è parso davvero ben fatto; giusto il font utilizzato per le carte è
un po’ di difficile lettura, ma in compenso è davvero
bello.
La
meccanica di gioco ricorda Kingsburg che non mi era piaciuto granché;
questo invece mi ha fatto davvero divertire.
La mia
proverbiale sfiga con i dadi non è cambiata (primo tiro: 4 con tre dadi …) ma a
differenza di Kingsburg qui si riesce a combinare tanto anche senza fare i
numeri rollando i d6. Nonostante i miei pessimi tiri infatti, non mi sono mai
sentito frustrato e sono sempre riuscito a stare subito dietro o poco davanti
agli altri.
Ci
giocherei ancora? Direi proprio di sì; gioco promosso senza se e senza ma: è
riuscito dove Kingsburg ha fallito.
PONCIO
« Era già vecchia quando Babele l'antica sorgeva;
e non si sa quanto a lungo ha dormito nel cuore del
colle
ove i nostri picconi insistenti frugando le zolle,
i suoi blocchi di pietra portarono a luce primeva.
V'erano grandi locali e ciclopiche mura
e lastre spaccate e statue scolpite
di esseri ignoti vissuti in ere perdute,
di molto più antichi del mondo ove l'uomo dimora.
ove i nostri picconi insistenti frugando le zolle,
i suoi blocchi di pietra portarono a luce primeva.
V'erano grandi locali e ciclopiche mura
e lastre spaccate e statue scolpite
di esseri ignoti vissuti in ere perdute,
di molto più antichi del mondo ove l'uomo dimora.
Poi trovammo quei gradini di pietra
gettati
verso un antro sbarrato da una lastra assai forte
che forse serrava un oscuro rifugio di morte
dove eran racchiusi antichi segreti e graffiti.
verso un antro sbarrato da una lastra assai forte
che forse serrava un oscuro rifugio di morte
dove eran racchiusi antichi segreti e graffiti.
La strada ci aprimmo... ma atterriti dovemmo
fuggire
quando udimmo dal basso quei passi pesanti salire »
quando udimmo dal basso quei passi pesanti salire »
H.P. Lovecraft, forse il più grande scrittore Horror dopo Poe.
Onestamente un po' infastidisce vedere i vani tentativi di "vestire" alcuni
GDR con elementi del mondo lovecraftiano..non solo perché cosa ardua e forse
impossibile...chi ha letto qualcosa dell scrittore di Providence sicuramente
capirà quello che intento.
Perdonate il mio piccolo sfogo, ma ultimamente quando mi trovo davanti a un
gioco dove compare la scritta H.P.Lovecraft, Cthulhu, nomi di racconti vari ecc,
la mia attenzione volge altrove. E sinceramente quando mi si è parato innanzi
questo nuovo titolo, lo spirito è stato il medesimo.
Ma veniamo al dunque, non mi dilungherò in analisi di meccaniche, aspetti
tecnici, ecc ecc...non ne sono capace e odio i "professori" di turno, che si
lanciano in improvvisate recensioni, preferendo condividere le mie sensazioni di
gioco, e non fare un decalogo dei pro e dei contro.
Beh che dire ragazzi, per ora avrò fatto una decina di partite e mi piace,
e molto anche!..ho avuto modo di provarlo in 3,4 e 5 giocatori e mi sono sempre
divertito. Sempre attento alle mosse dei cultisti rivali e al prossimo grande
antico che avrei evocato. L'ambientazione anche qui è "un vestitino
confezionato" che sicuramente non mi ha fatto calare nel mondo di Cthulhu ma le
citazioni del racconto dove compare la creatura evocata riportate sul retro
della stessa carta divinità è stata quella piccola ciliegina che mi ha deliziato
alquanto. Ci sono dadi da tirare per determinare l'ordine di turno ed evocare
gli Antichi, "domini" (risorse) da accumulare per espandere il proprio culto,
resistere all'incursione di ispettori troppo curiosi ed avventati...un mix che
mi è piaciuto molto. Vedere il giocatore al tuo fianco che ti sottrae la
divinità tanto bramata e rovina i tuoi piani espansionistici mentre già tu
organizzi il modo per fargliela pagare nei turni successivi sono elementi che ho
apprezzato molto. Seppur non ci sia interazione diretta con gli avversari
qualche "bastardata" che genera un reciproco scambio di insulti viene sempre
fuori nel corso della partita.
Non ho avuto difficoltà ad assimilarlo, ne tanto meno a spiegarlo ad
altri.
Concludendo..mi sono divertito, non mi sono stufato, mi è piaciuto!
Yog Poncio
SETTO
E' un sabato mattina freddo e piovoso, il lavoro di sabato scarseggia sempre,
appollaiato sullo sgabello fisso sfrecciare le auto dalle finestre del
capannone.
Una dietro l'altra passano infrangendo i limiti di velocità,
creando in me uno stato di catalessi.
Sarà dovuto a quello oppure alle poche
energie del sabato ma, tra una macchina e l'altra ho intravisto nel riflesso
della finestra la faccia di Rozzilla. Il suo viso si scorgeva a malapena, solo
le bianche labbra erano visibili, il resto era nascosto da una cappa nera come
la morte. Mi INVITAVA a scrivere 4 righe su Kingsport Festival.
Io ammaliato
dalla sua voce ho iniziato a scrivere.
Ero curioso di provare Kingsport,
lo avevo a casa da circa un mesetto ma vuoi problema di tempo e problema
logistico (il mio tavolo della cucina non è abbastanza grande) non ero ancora
riuscito a provarlo.
Avevo letto solo il regolamento, e alla prima lettura lo
avevo trovato "SIMILE" a Kingsburg, quindi solo la prova su strada mi avrebbe
fatto capire quale nuova miglioria e esperienza di gioco Chiarvesio e
Santopietro avessero infilato nel box.
Effettivamente il gioco sin dai primi
turni mi è subito apparso chiaro, la componentistica è simile al
predecessore..naturalmente questa è in chiave Lovercraft.. il tabellone in
principio mi è apparso confusionario, (va a sostituire la tabella personale
degli edifici di kingsburg) ma da metà partita in avanti non è stato più un
problema..almeno per me.
L'esperienza di gioco è stata sicuramente positiva,
durante e dopo la partita nessuno è apparso affaticato, personalmente ho provato
diverse sensazioni positive.
La gestione del dado che già nel titolo
medioevale mi aveva colpito ti porta sempre a fare dei ragionamenti profondi MA
che non creano uno stato di catalessi, qui forse ho riscontrato la prima
miglioria data dal buon e interessante bilanciamento dei doni(con alcuni
risultati hai la possibilità di scegliere tra diverse combinazioni).
Altra
miglioria azzeccata è stata mettere le "carte evento" hanno dato al gioco una
notevole longevità, e una goccia di ambientazione e "STORIA".
Concludendo il
gioco mi è piaciuto molto, naturalmente sono arrivato ultimo ma non importa,
perchè ho capito dove ho sbagliato,e ancora più importante ho trovato le
risposte che cercavo in questo gioco.
"Consigli: se siete dei cultisti che
vivono sul filo della follia, e il vostro desiderio è infestare la chiesa della
città fatevi due conti, da un lato si prospetta per voi il rischio di una
sconfitta ma dall'altro una forte soddisfazione personale".
Io naturalmente ho preferito la seconda.
Io naturalmente ho preferito la seconda.
Un ringraziamento va al sempre ospitale Rozzilla al
bravo e preciso oratore Poncio e per concludere a Jello un nuovo amico e ottimo
giocatore(DALTONICO).
In conclusione il gioco è piaciuto molto a tutti, al termine della serata eravamo gasatissimi tant'è che (Come vedete nella foto sopra) per festeggiare ci siamo fatti una tirata di......zucchero a velo!
Il Setto, in vista del carnevale, ha portato le chiacchiere e il buon Poncio ha pensato bene di rovesciarle sul gioco per battezzarlo.
Se qualcuno dovesse mai dirvi : "Ma è vero che Kingsburg è uguale a Kingsport?" voi sentitevi liberissimi di rispondere "STO CAXXO!".
Volentieri entro a far parte del club dello "Stocazzo"! Da estendere su più e più accoppiate di titoli!!
RispondiEliminaBravissimi per aver diffuso il verbo!!
Il Club Stocazzo spaKKa di brutto, dobbiamo per forza fondarlo! ;)
EliminaFaremo un bollino dai, così lo applichiamo dove vogliamo! :D
Ho provato solo Kingsburg...
RispondiEliminaMa molti mi avevamo detto di provare Kingsburg Festival perchè è qualcosa di unico.
Appena avrò l'occasione lo farò!
in effetti l'associazione con Kingsburg (che ho e trovo abbastanza insipido) e l'ennesima quanto posticcia ambientazione lovecraftiana nn mi hanno fatto neanche prendere in considerazione questo titolo... ora mi toccherà rimediare
RispondiElimina