E mentre il mondo esulta per l'arrivo di Robinson Crusoe noi esultiamo per aver provato questo gran gioco: "Discworld"!
Grazie al mitico (O Mitologico vista l'età :D ) Gimbo il tavolo della sede ha potuto ospitare una meravigliosa partita ambientata nella città di Ankh-Morpork.A dire il vero sono partito molto prevenuto tant'è che dopo aver visto carte e dado stavano per rotearmi gli occhi indietro con l'aggiunta di schiuma bavosa dalla bocca!
La ragazzina dell'esorcista sfigurava al mio cospetto!
"Massì dai, sarà il classico giochino alla Dungeon Fighter che ama molto Mastro!".
Poi leggo "Martin Wallace" e comincio a smettere di tremare.
Guardo le illustrazioni, esamino per bene i "puzzilli" e ascolto attentamente le regole.
"Ustrega, ma che figata è l'ambientazione? Sembrano anche molto carine le dinamiche di gioco!".
Gimbo è molto teso, ci tiene in maniera particolare al nostro giudizio quindi prima di cominciare guarda la tartaruga sulla copertina, le da un bacino, e infine le chiede di fargli fare bella figura.
Abbiamo giocato la partita in quattro: Io, Corvaccio, Jello e Gimbo.
Come al solito non siamo stati nei tempi previsti, in quattro non si dovrebbe sforare l'ora mentre a noi la partita è durata 90 minuti.Che genere di gioco è?
Direi un controllo territorio con maggioranze e una "spruzzatina" di deck building.
Molto bello il fatto di avere un obbiettivo segreto per poter vincere il gioco, questo ha fatto si che si creasse quella sensazione di "bluff" che spesso manca in molti giochi.
Ovviamente l'alea è presente ma è ben bilanciata e gestibile grazie alle molteplici carte che ogni turno si pescano.
La componentistica è ben fatta, le illustrazioni sulle carte sono davvero MERAVIGLIOSE tant'è che il tabellone e i vari puzzilli sono riusciti a coinvolgermi in maniera totale.L'ambientazione l'ho sentita tantissimo così il giorno dopo ho deciso di approfondire il discorso "Terry Pratchett" ordinando il primo dei suoi "mille" romanzi pubblicati (E che hanno fatto un successo gigapower).
Un gioco "quasi" adatto a tutti, FORSE potrei consigliarlo anche a giocatori alle prime armi vista la semplicità del regolamento.
La titubanza che mi fa dire "quasi adatto a tutti" è dettata dal fatto che se si dovesse giocare contro persone che hanno alle spalle qualche partita, il gioco potrebbe terminare velocemente visto che un giocatore inesperto faticherebbe a contrastare le mosse di un partecipante "scafato".In conclusione, se non si era capito, a me il titolo è piaciuto molto.
Avevo provato altri giochi di Wallace ma di tutt'altro spessore e tipologia, questo mi ha sorpreso davvero molto.
Un gioco "spensierato", bastardo ( E quindi con molta interazione, le pugnalate che ci si possono tirare sono davvero titaniche) ma molto ben bilanciato e divertente.
Mi sono gasato talmente tanto che il giorno dopo ho cercato su tutti gli store online Discworld (La scatola base) ma con la scimmia gigante che avevo sulla spalla ho deciso di acquistare l'edizione speciale (Quella che vedete nella foto qui sopra).
Di diverso dall'edizione "basica" c'è:
- Scatola con copertina illustrata diversamente.
- Un poster meraviglioso disegnato da Peter Dennis.
- Un dado modificato.- I soldi in legno (E non in cartone).
- E cosa "power", il tabellone più grosso.
That's all folks, auguriamo a tutti i nostri MILIONI di lettori buone ferie!
Mi raccomando cercate di riposare e di levare tutto il sale grosso che avete accumulato nelle mutande!Ci rivediamo a fine Agosto o, se la connessione me lo permetterà, magari anche prima (direttamente dalla spiaggia)!
Un abbraccio!
Solo la plancia fa venire voglia di essere provato!
RispondiEliminaGiocato più volte! E' un gran titolo, ambientatissimo e molto apprezzato dai fans di Pratchett!
RispondiEliminaOttimo acquisto! :)
Ciao e buone ferie!
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RispondiEliminaUrca, urca, urca !!! …. ( come direbbe Ficcanaso Squitt ) che recensione….. mi sono tolto un peso.
RispondiEliminaLa sera della partita, quando mi sono presentato in sede con una tartaruga al guinzaglio e il gioco sottobraccio mi sentivo come Martin Wallace, sembrava che il gioco l’avessi inventato io, avevo la fronte imperlinata di sudore, secchezza delle fauci e mani sudate ( fortunatamente imbusto tutte le carte di tutti i giochi per non bagnarle) ci tenevo molto al giudizio della compagnia “Zeta”.
Avevo fatto un paio di partite con i miei nipotini e mi era piaciuto molto, a mio parere la cosa fantastica di questo gioco è che con una manciata di semplici regole si sviluppi un gioco articolato e dai mille sviluppi possibili, le carte sono il motore del gioco, ma va considerato che si hanno minimo 5 carte in mano e ogni carta permette più di un’azione, tra le quali la possibilità di usare un'altra carta o la pesca di carte “imprevisto” che causano terremoti, inondazioni o altre catastrofi in grado di stravolgere i piani dei giocatori.
Concludendo ci siamo divertiti molto e la cosa più bella è stata: essere convinti (a torto) di conoscere l’obbiettivo di un avversario, insinuare negli altri giocatori questa convinzione, cercare di ostacolarlo e in questo modo perdere di vista il proprio obbiettivo……. e perdere la partita.
Ricordo che esistono altri due giochi tratti dai racconti di Terry Pratchett:
THE WITCHES sempre di Martin Wallace con una meccanica di gioco completamente diversa, malgrado anche qui si utilizzino delle carte.
GUARDS ! GUARDS ! che non conosco
Gimbo