lunedì 16 febbraio 2015

[COMMENTI] Kingsburg Festival? Sto caXXo!


No dai ragazzi non potete venirmi a dire che Kingsport Festival è un clone spudorato di Kingsburg!
Fate i seri per favore, che si assomiglino in alcune meccaniche senza ombra di dubbio ma da qui a dire che sono lo stesso gioco no!
Anzi, chi abbia mai pronunciato un'eresia del genere si sciacqui immediatamente la bocca!

Kingsport ha una sua identità, una sua profondità e una sua anima.
Nel confronto con Kingsburg vince a mani basse, senza alcun tipo di dubbio.


A me è piaciuto davvero tanto, un gran gioco che è riuscito a tenermi incollato alla sedia come non succedeva da tempo.
Insieme a me l'hanno provato i cultisti Jello, Poncio e Setto.
Di seguito potete trovare i loro commenti e le loro sensazioni.



JELLO

Qualche sera fa ci siamo ritrovati in sede come al solito; presenti all’appello oltre al solito Rozz, io, Poncho e una new entry, almeno per me che ultimamente sto latitando.
 Ovviamente il passo iniziale è la scelta del gioco, scelta che si compie come sempre, basandoci su criteri di selezione ormai ben oliati e quantomai efficaci.

Poncio: “Giochiamo a questo”
Rozz: “No a quest’altro”
Poncio: “Ma sempre a quello che vuoi tu?”
Rozz: “Ma se l’ultima volta hai deciso tu per Hyperborea”
Poncio: “Ma cosa stai dicendo?! Allora me ne vado”
Rozz“: E allora tu non sei più mio amico”
Poncio: “Ti levo l’amicizia su Facebook”
Rozz: “A sì, e io ti rigo la macchina”

Dopo una ventina di minuti così, poco prima di sfoderare le lame, Rozz di solito mette sul tavolo il gioco che aveva scelto, dicendo “Va bene, mi arrendo: giochiamo a questo”. Nessuno ci fa caso e si inizia a giocare a quello.

Stavolta la scelta è caduta su Kingsport Festival un … piazzamento … dadi … chiedetelo agli esperti che tipo di gioco è ;)

Chi non ha mai letto un libro di Lovecraft? Chi non si è alzato di notte urlando, dopo aver sognato Cthulhu?
Io. Ammetto la mia ignoranza: non ho mai letto nulla di suo e il primo pregio di questo gioco è quello di avermi dato l’ispirazione per il prossimo libro da leggere.

Venendo al gioco: Poncio spiega le regole in un lampo, e in un attimo la plancia è pronta; poche regole, ben scritte e che non lasciano dubbi e un setup davvero facile e veloce.
Lo spazio occupato dal tabellone è molto, e a mio avviso la grafica è un po’ pensatuccia ma del resto deve pur ricreare l’atmosfera. Dadi, carte, cubetti e tutto il materiale mi è parso davvero ben fatto; giusto il font utilizzato per le carte è un po’ di difficile lettura, ma in compenso è davvero bello.

La meccanica di gioco ricorda Kingsburg che non mi era piaciuto granché; questo invece mi ha fatto davvero divertire.
La mia proverbiale sfiga con i dadi non è cambiata (primo tiro: 4 con tre dadi …) ma a differenza di Kingsburg qui si riesce a combinare tanto anche senza fare i numeri rollando i d6. Nonostante i miei pessimi tiri infatti, non mi sono mai sentito frustrato e sono sempre riuscito a stare subito dietro o poco davanti agli altri.

Ci giocherei ancora? Direi proprio di sì; gioco promosso senza se e senza ma: è riuscito dove Kingsburg ha fallito.

PONCIO

« Era già vecchia quando Babele l'antica sorgeva;
e non si sa quanto a lungo ha dormito nel cuore del colle
ove i nostri picconi insistenti frugando le zolle,
i suoi blocchi di pietra portarono a luce primeva.
V'erano grandi locali e ciclopiche mura
e lastre spaccate e statue scolpite
di esseri ignoti vissuti in ere perdute,
di molto più antichi del mondo ove l'uomo dimora.
Poi trovammo quei gradini di pietra gettati
verso un antro sbarrato da una lastra assai forte
che forse serrava un oscuro rifugio di morte
dove eran racchiusi antichi segreti e graffiti.
La strada ci aprimmo... ma atterriti dovemmo fuggire
quando udimmo dal basso quei passi pesanti salire »
H.P. Lovecraft, forse il più grande scrittore Horror dopo Poe.

Onestamente un po' infastidisce vedere i vani tentativi di "vestire" alcuni GDR con elementi del mondo lovecraftiano..non solo perché cosa ardua e forse impossibile...chi ha letto qualcosa dell scrittore di Providence sicuramente capirà quello che intento.

Perdonate il mio piccolo sfogo, ma ultimamente quando mi trovo davanti a un gioco dove compare la scritta H.P.Lovecraft, Cthulhu, nomi di racconti vari ecc, la mia attenzione volge altrove. E sinceramente quando mi si è parato innanzi questo nuovo titolo, lo spirito è stato il medesimo.

Ma veniamo al dunque, non mi dilungherò in analisi di meccaniche, aspetti tecnici, ecc ecc...non ne sono capace e odio i "professori" di turno, che si lanciano in improvvisate recensioni, preferendo condividere le mie sensazioni di gioco, e non fare un decalogo dei pro e dei contro.

Beh che dire ragazzi, per ora avrò fatto una decina di partite e mi piace, e molto anche!..ho avuto modo di provarlo in 3,4 e 5 giocatori e mi sono sempre divertito. Sempre attento alle mosse dei cultisti rivali e al prossimo grande antico che avrei evocato. L'ambientazione anche qui è "un vestitino confezionato" che sicuramente non mi ha fatto calare nel mondo di Cthulhu ma le citazioni del racconto dove compare la creatura evocata riportate sul retro della stessa carta divinità è stata quella piccola ciliegina che mi ha deliziato alquanto. Ci sono dadi da tirare per determinare l'ordine di turno ed evocare gli Antichi, "domini" (risorse) da accumulare per espandere il proprio culto, resistere all'incursione di ispettori troppo curiosi ed avventati...un mix che mi è piaciuto molto. Vedere il giocatore al tuo fianco che ti sottrae la divinità tanto bramata e rovina i tuoi piani espansionistici mentre già tu organizzi il modo per fargliela pagare nei turni successivi sono elementi che ho apprezzato molto. Seppur non ci sia interazione diretta con gli avversari qualche "bastardata" che genera un reciproco scambio di insulti viene sempre fuori nel corso della partita. 
Non ho avuto difficoltà ad assimilarlo, ne tanto meno a spiegarlo ad altri.

Concludendo..mi sono divertito, non mi sono stufato, mi è piaciuto!

Yog Poncio


SETTO

E' un sabato mattina freddo e piovoso, il lavoro di sabato scarseggia sempre, appollaiato sullo sgabello fisso sfrecciare le auto dalle finestre del capannone.
Una dietro l'altra passano infrangendo i limiti di velocità, creando in me uno stato di catalessi.
Sarà dovuto a quello oppure alle poche energie del sabato ma, tra una macchina e l'altra ho intravisto nel riflesso della finestra la faccia di Rozzilla. Il suo viso si scorgeva a malapena, solo le bianche labbra erano visibili, il resto era nascosto da una cappa nera come la morte. Mi INVITAVA a scrivere 4 righe su Kingsport Festival.
Io ammaliato dalla sua voce ho iniziato a scrivere.
 
Ero curioso di provare Kingsport, lo avevo a casa da circa un mesetto ma vuoi problema di tempo e problema logistico (il mio tavolo della cucina non è abbastanza grande) non ero ancora riuscito a provarlo.
Avevo letto solo il regolamento, e alla prima lettura lo avevo trovato "SIMILE" a Kingsburg, quindi solo la prova su strada mi avrebbe fatto capire quale nuova miglioria e esperienza di gioco Chiarvesio e Santopietro avessero infilato nel box.

Effettivamente il gioco sin dai primi turni mi è subito apparso chiaro, la componentistica è simile al predecessore..naturalmente questa è in chiave Lovercraft.. il tabellone in principio mi è apparso confusionario, (va a sostituire la tabella personale degli edifici di kingsburg) ma da metà partita in avanti non è stato più un problema..almeno per me.

L'esperienza di gioco è stata sicuramente positiva, durante e dopo la partita nessuno è apparso affaticato, personalmente ho provato diverse sensazioni positive. 
La gestione del dado che già nel titolo medioevale mi aveva colpito ti porta sempre a fare dei ragionamenti profondi MA che non creano uno stato di catalessi, qui forse ho riscontrato la prima miglioria data dal buon e interessante bilanciamento dei doni(con alcuni risultati hai la possibilità di scegliere tra diverse combinazioni).

Altra miglioria azzeccata è stata mettere le "carte evento" hanno dato al gioco una notevole longevità, e una goccia di ambientazione e "STORIA".

Concludendo il gioco mi è piaciuto molto, naturalmente sono arrivato ultimo ma non importa, perchè ho capito dove ho sbagliato,e ancora più importante ho trovato le risposte che cercavo in questo gioco. 
"Consigli: se siete dei cultisti che vivono sul filo della follia, e il vostro desiderio è infestare la chiesa della città fatevi due conti, da un lato si prospetta per voi il rischio di una sconfitta ma dall'altro una forte soddisfazione personale".
Io naturalmente ho preferito la seconda.  

Un ringraziamento va al sempre ospitale Rozzilla al bravo e preciso oratore Poncio e per concludere a Jello un nuovo amico e ottimo giocatore(DALTONICO).      



In conclusione il gioco è piaciuto molto a tutti, al termine della serata eravamo gasatissimi tant'è che (Come vedete nella foto sopra) per festeggiare ci siamo fatti una tirata di......zucchero a velo!
Il Setto, in vista del carnevale,  ha portato le chiacchiere e il buon Poncio ha pensato bene di rovesciarle sul gioco per battezzarlo.


Se qualcuno dovesse mai dirvi : "Ma è vero che Kingsburg è uguale a Kingsport?" voi sentitevi liberissimi di rispondere "STO CAXXO!".



4 commenti:

  1. Volentieri entro a far parte del club dello "Stocazzo"! Da estendere su più e più accoppiate di titoli!!
    Bravissimi per aver diffuso il verbo!!

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    1. Il Club Stocazzo spaKKa di brutto, dobbiamo per forza fondarlo! ;)
      Faremo un bollino dai, così lo applichiamo dove vogliamo! :D

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  2. Ho provato solo Kingsburg...
    Ma molti mi avevamo detto di provare Kingsburg Festival perchè è qualcosa di unico.
    Appena avrò l'occasione lo farò!

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  3. in effetti l'associazione con Kingsburg (che ho e trovo abbastanza insipido) e l'ennesima quanto posticcia ambientazione lovecraftiana nn mi hanno fatto neanche prendere in considerazione questo titolo... ora mi toccherà rimediare

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