lunedì 23 febbraio 2015

[COMMENTI] Grog Island, ecco dove voleva fuggire Willy L'orbo!

A Gerenzano uno dei famigerati membri della banda "Meeples" è appena evaso dalla prigione locale, fuggendo su una Jeep 4×4 insieme al fratello "MaxT" e alla loro madre "Dada Critica", inseguiti dalla polizia.

A Saronno Gimbo va a casa di Seriale e Mastro; poco dopo si uniscono a loro anche Corvaccio, ghiottone e loquace, che ha appena assistito all'inseguimento, e Poncio, dallo spiccato talento inventivo, preso in giro dagli altri come "Bronciosauro".

I ragazzi trovano, tra i materiali che il padre di Seriale e Mastro ha usato per allestire il museo della città, una misteriosa mappa geografica in lingua spagnola ed uno strano medaglione. Gimbo cerca di tradurre la mappa, appartenuta ad un esploratore di nome Agzaroth, dato per scomparso durante la ricerca del tesoro di un famoso pirata che aveva imperversato nella zona, Jello l'Orbo Daltonico.

Il gruppo è amareggiato perché di lì a poco le rispettive famiglie, come molte altre, dovranno abbandonare le loro case: due imprenditori intendono comprare la zona circostante per costruire un grosso centro commerciale che venderà solo ed esclusivamente giochi come Risiko, Taboo, Trivial e Monopoly.
Decidono allora di seguire la mappa per dare una svolta alla loro vita: trovando il tesoro del pirata  potrebbero pagare i perfidi imprenditori e riuscire a rimanere a Saronno e scongiurare la minaccia dei "Giochi da Tavolo Farlocchi".
Intrappolano allora Mastro alla poltrona del soggiorno con la scusa di contare i dadi di Quarriors, gli sgonfiano le gomme nuove della bici e scappano in sella alle loro.

La banda "Meeples" si serve di un vecchio ristorante abbandonato sulla provinciale Saronnese per nascondersi e falsificare le banconote del Monopoly; nei sotterranei del ristorante tengono incatenato Rozzilla, il loro fratello deforme, e in una cella frigorifera anche il cadavere di uno degli agenti della polizia municipale che si erano messi sulle loro tracce.
È proprio al ristorante che i ragazzi arrivano, seguendo le indicazioni della mappa.

Dopo un primo incontro con la banda, durante il quale fingono di essere lì quasi per caso, sono raggiunti da Mastro insieme a Setta la cheerleader, e alla sua amica lentigginosa e occhialuta Stregatta.
Tornati al ristorante, approfittando di un allontanamento dei malviventi, scoprono un cunicolo sotto la griglia di un camino.
Il gruppo lascia in superficie Corvaccio, bloccato nella cella frigorifera insieme al cadavere.
Corvaccio viene in seguito scoperto dalla banda, che lo mette sotto torchio per capire le vere intenzioni dei ragazzini, e rivela tutto, ma riesce anche ad avvisare la polizia e a farsi amico, dopo lo spavento iniziale, il fratello deforme.

Nel frattempo, in una galleria scavata nella roccia, i restanti Boardzgamers scoprono lo scheletro del ricercatore scomparso; durante tutto il tragitto si trovano poi di fronte a trappole e marchingegni che li ostacolano e da cui si salvano con coraggio e abilità.

Il gruppo raggiunge il galeone in un lago sotterraneo. Come previsto, sulla nave, oltre ad esserci montagne di tesori, ci sono gli scheletri di Jello l'Orbo Daltonico e della sua ciurma, tutta sterminata dal pirata che non voleva condividere l'oro con i suoi sottoposti.
Appaiono poi Mamma Dada Critica, TehoO e MaxT e, come in un vecchio film di pirati, cercano di gettare i ragazzi in mare. A salvarli arrivano però Corvaccio e Rozzilla.
La fuga, aiutata anche da alcuni candelotti di dinamite rinvenuti in precedenza, impedisce loro però di impadronirsi del tesoro.

Una volta tornati all'aperto i Boardzgamers incontrano sulla spiaggia i genitori, i quali hanno contribuito alla loro ricerca insieme alla polizia dopo una telefonata di Corvaccio. Li raggiungono a quel punto anche gli imprenditori per costringerli finalmente a firmare. Proprio all'ultimo momento però Seriale trova in una tasca del giubbotto un sacchetto con delle pietre preziose (l'unica parte del tesoro che sono riusciti a prendere) e una mappa per Grog Island; contemporaneamente riappare la banda “Meeples” (che viene subito arrestata) e il galeone, ritornato in mare in seguito alle esplosioni.
Con queste gemme preziose i genitori potranno quindi riscattare le case!
La città di Saronno continuerà ad esistere mentre i giochi da tavolo farlocchi scompariranno per sempre!
Un ringraziamento ai Boardzgamers che hanno salvato ancora una volta l’umanità!

Rimane però una domanda in sospeso….dove sarà Grog Island e perché mai Jello l’Orbo Daltonico voleva andarci?!


In questo gioco vestiremo i panni di alcuni Pirati ormai prossimi alla pensione che hanno deciso di investire i loro averi sull'isola di Grog.
Qui dovranno aprire e gestire al meglio diverse attività: dai classici bar che organizzano gare di sputo a negozi di cappelli, di bare, di gambe di legno e di molti altri articoli "particolari".
Personalmente l'ambientazione l'ho sentita molto, il richiamo a Monkey Island è stato immediato e la cosa non ha potuto che farmi piacere.
Anche la grafica l'ho trovato meravigliosa, tutti quei colori e illustrazioni hanno aiutato ad immergermi nel cuore del gioco.

Gioco d'aste con spruzzatina di bluff che era da tanto non giocavamo, la meccanica della gestione dei dadi l'ho trovata molto ben congegnata e di facile apprendimento.
Regole chiare e snelle permettono a questo titolo di essere giocato anche da persone non esperte, diciamo un ottimo entry level fra giochi semplici e più complessi.
Con questo però la profondità non è per nulla "banale", anzi, si è sempre sul "chi va la" per cercare di anticipare le mosse avversarie cercando di ottimizzare al meglio il capitale a nostra disposizione.
Ottima a mio modo di vedere anche la possibilità di poter guadagnare risorse perdendo l'asta, in questa maniera si ha ancora più "titubanza" nel capire se valga o meno spendere tutte "quelle monete" per portare a casa le ricompense che l'incanto offre.

Lo abbiamo provato in quattro giocatori (il massimo) e devo dire che la partita comprensiva di spiegazioni non è andata oltre i 90 minuti.
La componentistica è ben fatta, il tabellone è chiaro e spazioso mentre le carte obiettivo sono molto intuitive.


Ovviamente  la fortuna è presente ma viene mitigata dalle carte pappagallo e dalla possibilità di pescare carte obiettivo durante la partita.
In conclusione, un gran bel gioco, fresco e con alcune dinamiche che non avevo mai visto prima.
La prossima volta che verranno amici e mi chiederanno di provare un titolo un pelo sopra a Ticket To Ride, butterò sul tavolo Grog Island, sarò sicuro di fare un figurone!



lunedì 16 febbraio 2015

[COMMENTI] Kingsburg Festival? Sto caXXo!


No dai ragazzi non potete venirmi a dire che Kingsport Festival è un clone spudorato di Kingsburg!
Fate i seri per favore, che si assomiglino in alcune meccaniche senza ombra di dubbio ma da qui a dire che sono lo stesso gioco no!
Anzi, chi abbia mai pronunciato un'eresia del genere si sciacqui immediatamente la bocca!

Kingsport ha una sua identità, una sua profondità e una sua anima.
Nel confronto con Kingsburg vince a mani basse, senza alcun tipo di dubbio.


A me è piaciuto davvero tanto, un gran gioco che è riuscito a tenermi incollato alla sedia come non succedeva da tempo.
Insieme a me l'hanno provato i cultisti Jello, Poncio e Setto.
Di seguito potete trovare i loro commenti e le loro sensazioni.



JELLO

Qualche sera fa ci siamo ritrovati in sede come al solito; presenti all’appello oltre al solito Rozz, io, Poncho e una new entry, almeno per me che ultimamente sto latitando.
 Ovviamente il passo iniziale è la scelta del gioco, scelta che si compie come sempre, basandoci su criteri di selezione ormai ben oliati e quantomai efficaci.

Poncio: “Giochiamo a questo”
Rozz: “No a quest’altro”
Poncio: “Ma sempre a quello che vuoi tu?”
Rozz: “Ma se l’ultima volta hai deciso tu per Hyperborea”
Poncio: “Ma cosa stai dicendo?! Allora me ne vado”
Rozz“: E allora tu non sei più mio amico”
Poncio: “Ti levo l’amicizia su Facebook”
Rozz: “A sì, e io ti rigo la macchina”

Dopo una ventina di minuti così, poco prima di sfoderare le lame, Rozz di solito mette sul tavolo il gioco che aveva scelto, dicendo “Va bene, mi arrendo: giochiamo a questo”. Nessuno ci fa caso e si inizia a giocare a quello.

Stavolta la scelta è caduta su Kingsport Festival un … piazzamento … dadi … chiedetelo agli esperti che tipo di gioco è ;)

Chi non ha mai letto un libro di Lovecraft? Chi non si è alzato di notte urlando, dopo aver sognato Cthulhu?
Io. Ammetto la mia ignoranza: non ho mai letto nulla di suo e il primo pregio di questo gioco è quello di avermi dato l’ispirazione per il prossimo libro da leggere.

Venendo al gioco: Poncio spiega le regole in un lampo, e in un attimo la plancia è pronta; poche regole, ben scritte e che non lasciano dubbi e un setup davvero facile e veloce.
Lo spazio occupato dal tabellone è molto, e a mio avviso la grafica è un po’ pensatuccia ma del resto deve pur ricreare l’atmosfera. Dadi, carte, cubetti e tutto il materiale mi è parso davvero ben fatto; giusto il font utilizzato per le carte è un po’ di difficile lettura, ma in compenso è davvero bello.

La meccanica di gioco ricorda Kingsburg che non mi era piaciuto granché; questo invece mi ha fatto davvero divertire.
La mia proverbiale sfiga con i dadi non è cambiata (primo tiro: 4 con tre dadi …) ma a differenza di Kingsburg qui si riesce a combinare tanto anche senza fare i numeri rollando i d6. Nonostante i miei pessimi tiri infatti, non mi sono mai sentito frustrato e sono sempre riuscito a stare subito dietro o poco davanti agli altri.

Ci giocherei ancora? Direi proprio di sì; gioco promosso senza se e senza ma: è riuscito dove Kingsburg ha fallito.

PONCIO

« Era già vecchia quando Babele l'antica sorgeva;
e non si sa quanto a lungo ha dormito nel cuore del colle
ove i nostri picconi insistenti frugando le zolle,
i suoi blocchi di pietra portarono a luce primeva.
V'erano grandi locali e ciclopiche mura
e lastre spaccate e statue scolpite
di esseri ignoti vissuti in ere perdute,
di molto più antichi del mondo ove l'uomo dimora.
Poi trovammo quei gradini di pietra gettati
verso un antro sbarrato da una lastra assai forte
che forse serrava un oscuro rifugio di morte
dove eran racchiusi antichi segreti e graffiti.
La strada ci aprimmo... ma atterriti dovemmo fuggire
quando udimmo dal basso quei passi pesanti salire »
H.P. Lovecraft, forse il più grande scrittore Horror dopo Poe.

Onestamente un po' infastidisce vedere i vani tentativi di "vestire" alcuni GDR con elementi del mondo lovecraftiano..non solo perché cosa ardua e forse impossibile...chi ha letto qualcosa dell scrittore di Providence sicuramente capirà quello che intento.

Perdonate il mio piccolo sfogo, ma ultimamente quando mi trovo davanti a un gioco dove compare la scritta H.P.Lovecraft, Cthulhu, nomi di racconti vari ecc, la mia attenzione volge altrove. E sinceramente quando mi si è parato innanzi questo nuovo titolo, lo spirito è stato il medesimo.

Ma veniamo al dunque, non mi dilungherò in analisi di meccaniche, aspetti tecnici, ecc ecc...non ne sono capace e odio i "professori" di turno, che si lanciano in improvvisate recensioni, preferendo condividere le mie sensazioni di gioco, e non fare un decalogo dei pro e dei contro.

Beh che dire ragazzi, per ora avrò fatto una decina di partite e mi piace, e molto anche!..ho avuto modo di provarlo in 3,4 e 5 giocatori e mi sono sempre divertito. Sempre attento alle mosse dei cultisti rivali e al prossimo grande antico che avrei evocato. L'ambientazione anche qui è "un vestitino confezionato" che sicuramente non mi ha fatto calare nel mondo di Cthulhu ma le citazioni del racconto dove compare la creatura evocata riportate sul retro della stessa carta divinità è stata quella piccola ciliegina che mi ha deliziato alquanto. Ci sono dadi da tirare per determinare l'ordine di turno ed evocare gli Antichi, "domini" (risorse) da accumulare per espandere il proprio culto, resistere all'incursione di ispettori troppo curiosi ed avventati...un mix che mi è piaciuto molto. Vedere il giocatore al tuo fianco che ti sottrae la divinità tanto bramata e rovina i tuoi piani espansionistici mentre già tu organizzi il modo per fargliela pagare nei turni successivi sono elementi che ho apprezzato molto. Seppur non ci sia interazione diretta con gli avversari qualche "bastardata" che genera un reciproco scambio di insulti viene sempre fuori nel corso della partita. 
Non ho avuto difficoltà ad assimilarlo, ne tanto meno a spiegarlo ad altri.

Concludendo..mi sono divertito, non mi sono stufato, mi è piaciuto!

Yog Poncio


SETTO

E' un sabato mattina freddo e piovoso, il lavoro di sabato scarseggia sempre, appollaiato sullo sgabello fisso sfrecciare le auto dalle finestre del capannone.
Una dietro l'altra passano infrangendo i limiti di velocità, creando in me uno stato di catalessi.
Sarà dovuto a quello oppure alle poche energie del sabato ma, tra una macchina e l'altra ho intravisto nel riflesso della finestra la faccia di Rozzilla. Il suo viso si scorgeva a malapena, solo le bianche labbra erano visibili, il resto era nascosto da una cappa nera come la morte. Mi INVITAVA a scrivere 4 righe su Kingsport Festival.
Io ammaliato dalla sua voce ho iniziato a scrivere.
 
Ero curioso di provare Kingsport, lo avevo a casa da circa un mesetto ma vuoi problema di tempo e problema logistico (il mio tavolo della cucina non è abbastanza grande) non ero ancora riuscito a provarlo.
Avevo letto solo il regolamento, e alla prima lettura lo avevo trovato "SIMILE" a Kingsburg, quindi solo la prova su strada mi avrebbe fatto capire quale nuova miglioria e esperienza di gioco Chiarvesio e Santopietro avessero infilato nel box.

Effettivamente il gioco sin dai primi turni mi è subito apparso chiaro, la componentistica è simile al predecessore..naturalmente questa è in chiave Lovercraft.. il tabellone in principio mi è apparso confusionario, (va a sostituire la tabella personale degli edifici di kingsburg) ma da metà partita in avanti non è stato più un problema..almeno per me.

L'esperienza di gioco è stata sicuramente positiva, durante e dopo la partita nessuno è apparso affaticato, personalmente ho provato diverse sensazioni positive. 
La gestione del dado che già nel titolo medioevale mi aveva colpito ti porta sempre a fare dei ragionamenti profondi MA che non creano uno stato di catalessi, qui forse ho riscontrato la prima miglioria data dal buon e interessante bilanciamento dei doni(con alcuni risultati hai la possibilità di scegliere tra diverse combinazioni).

Altra miglioria azzeccata è stata mettere le "carte evento" hanno dato al gioco una notevole longevità, e una goccia di ambientazione e "STORIA".

Concludendo il gioco mi è piaciuto molto, naturalmente sono arrivato ultimo ma non importa, perchè ho capito dove ho sbagliato,e ancora più importante ho trovato le risposte che cercavo in questo gioco. 
"Consigli: se siete dei cultisti che vivono sul filo della follia, e il vostro desiderio è infestare la chiesa della città fatevi due conti, da un lato si prospetta per voi il rischio di una sconfitta ma dall'altro una forte soddisfazione personale".
Io naturalmente ho preferito la seconda.  

Un ringraziamento va al sempre ospitale Rozzilla al bravo e preciso oratore Poncio e per concludere a Jello un nuovo amico e ottimo giocatore(DALTONICO).      



In conclusione il gioco è piaciuto molto a tutti, al termine della serata eravamo gasatissimi tant'è che (Come vedete nella foto sopra) per festeggiare ci siamo fatti una tirata di......zucchero a velo!
Il Setto, in vista del carnevale,  ha portato le chiacchiere e il buon Poncio ha pensato bene di rovesciarle sul gioco per battezzarlo.


Se qualcuno dovesse mai dirvi : "Ma è vero che Kingsburg è uguale a Kingsport?" voi sentitevi liberissimi di rispondere "STO CAXXO!".



martedì 10 febbraio 2015

[COMMENTI] Libertè, quando un vampiro è seduto al tavolo!


Avete presente quando sai di conoscere una persona ma non l'hai mai vista?
Ecco, la serata che sto per raccontarvi è stata una cosa del genere.

E' da qualche tempo che ho avuto la malsana idea di entrare a far parte del gruppo di WhatsAp della Tana dei Goblin; malsana perché la batteria del cellulare si è praticamente dimezzata e le sedute sul gabinetto sono diventate interminabili vista la mole di messaggi ad ogni ora del giorno e della notte.
Tutto ciò però è bellissimo perché ti permette di conoscere virtualmente un sacco di appassionati, di persone che alla fine hanno i tuoi stessi problemi quotidiani ma che in fondo possiedono la tua stessa malattia: i giochi da tavolo.

E' da un po' che c'è in ballo di organizzare una serata con Kenparker ma per impegni vari non siamo mai riusciti ad incontrarci. 
Sembra però che venerdì sera saremo liberi entrambi quindi scatta l' "appuntamento al buio"! 
Contatto Enzo (Altro Goblin) e ci accordiamo per il genere di giochi da portare.
Saremo in tre, un numero "insipido" per i titoli che vogliamo provare.
Ken però ha una magnifica idea: perché non chiedere a qualcuno del gruppo di WhatsAp se è disponibile per una giocata?
Rispondono all'appello il GrandeMu, Morg e Ghavriel.
A sentire Morg la tensione è palpabile, lui non conosce nessuno dei presenti o meglio, li conosce tutti ma virtualmente.
La sua paura più grande è quella di essere rapito e seviziato mentre giochiamo ad un bel gioco in tavola, magari Love Letter!
Cerco di rassicurarlo dicendo che amiamo solo German Games ma questo credo lo abbia ulteriormente spaventato! 

I primi ad arrivare sono Kenparker e Ghavriel rispettivamente in modalità Babbo Natale ed elfo aiutante: trascinano un grosso sacco pieno zeppo di giochi!
Arriva poi il GrandeMu, quando lo vedo scendere dall'auto mi casca la mascella: ODDIO, UN VAMPIRO!.
La sua lunga chioma, la sua pelle pallida e i guanti che indossa non lasciano dubbi: devo chiamare subito Blade!
Da dietro il muro di cinta vediamo far capolino Morg, era nascosto e ci stava spiando, voleva capire se fidarsi o meno....
Poco dopo arriva anche Enzo, la compagnia dell'anello è al completo, possiamo cominciare!

 

Ken ci spiega Libertè, gioco di maggioranze con controllo territorio del mitico Martin Wallace.
Dovremo posizionare alcuni tasselli in legno (rossi, blu o bianchi) sulle varie province a seconda delle varie carte che abbiamo in mano e poi posizionare il segnalino del nostro colore sopra la pila per identificare che sia la nostra giocata.
Quando tutti i segnalini di un colore sono stati piazzati finisce il turno e si conteggiano i punti.
Spiegato così non rende giustizia ma, come ben sapete, su questo blog non si parla di "tecnicismi" (Non siamo capaci) ma di sensazioni, di feeling con il gioco.
Per quanto mi riguarda ho capito il "giro del fumo" alla fine del secondo round, prima sono rimasto abbastanza spiazzato!
E' un gioco a mio modo di vedere molto interessante ma che va assimilato con più partite, non è assolutamente un gioco da proporre a persone alle prime armi.
Credevo di digerirlo più in fretta invece mi è stato indigesto fino a metà partita dato che non ha come punto forte l'immediatezza.


C'è da dire anche che "Libertè" trasforma decisamente le persone, da timide e timorose ad arroganti e presuntuose!
All'inizio tutti sembravano impauriti nel dar fastidio agli altri giocatori ma dopo un primo turno si è scatenato un putiferio!
Addirittura Ghavriel che sembrava il più pacato e tranquillo di tutti, ha tentato di mettere le mani al collo a Ken cercando di strappargli i capelli (Quali!?)!
Io invece sono andato sul sicuro e ho tentato di strappare i capelli al GrandeMu, mossa alquanto più facile!
Insomma, in conclusione a me il gioco è piaciuto, devo ammettere di avere un debole per Wallace (Discworld mi fa impazzire) perciò credo di non essere proprio obbiettivo nel giudizio.
Lo rigiocherei volentieri magari tenendo un altro colore, il rosa mi ha davvero reso triste!.
Componentistica non da urlo, anche le carte non sono il massimo e il tabellone potrebbe essere uno dei più tristi mai visti nella storia ma nell'insieme il tutto "fa il suo dovere"!. 


Anche se l'ora è tarda decidiamo di buttarci su "The Resistance: Avalon".
Spiega il regolamento sempre Ken (Che sarà il cicerone della serata) in maniera perfetta, lineare e professionale!
Voci di corridoio dicono sia il miglior insegnante di questa "disciplina": RuleMasterMan!
Anche qui ci si scanna alla morte, l'arroganza serpeggia ma il gioco scorre veloce e senza intoppi. 
Un magnifico party game che da il meglio di se in tanti giocatori (Massimo 10).
Ci si divide in due fazioni (Buoni, fedeli a Re Artù e cattivi fedeli a Morder) e si tenta, fra intrighi ed alleanze, di portare a termine un tot di missioni.
Il gioco fa della semplicità il suo punto di forza, riesce a coinvolgere e creare molta ambientazione.
Va giocato con il gruppo giusto, quindi assolutamente non come la tavolata di questa particolare serata! Giocarlo con un Vampiro è improponibile, crea troppo squilibrio vista la sua abilità di lettura nel pensiero! 


Non contenti buttiamo sul tavolo un altro gioco: Coup!
Non lo conoscevo e me ne sono innamorato perdutamente! 
Altro gioco di bluff ma che porta l'arroganza a livelli mai visti, vedere Morg pugnalare ripetutamente Ken sul finale è stato qualche cosa di epico! 
Non so neanche io come fare a spiegarvi le regole, se vi interessa vi lascio una perfetta recensione da parte di Giochi sul Nostro Tavolo:

http://pinco11.blogspot.it/2013/05/recensione-coup.html

Fidatevi, se doveste trovarlo e sapete di avere il gruppo giusto prendetelo assolutamente, vi farete di quelle risate titaniche e, purtroppo, anche lividi titanici!

Che dire, una magnifica serata!
Sembrava davvero ci conoscessimo da sempre, l'atmosfera è stata perfetta in pieno stile "Gruppo di WhatsAp" carica di risate, sfottò e amicizia.

L'unica nota stonata di questo incontro, che devo scrivere per forza per mettervi in guardia, è che mentre ci salutavamo ho visto Morg con il bavero della giacca abbassato e due buchi sul collo....
Spero di riuscire a salvarmi la prossima volta, che sia rimasto solo io l'unico umano!?




mercoledì 28 gennaio 2015

[COMMENTI] Hyperborea, quando un daltonico incontra i cubetti colorati!


Per prima cosa buon anno a tutti!

Si, lo so, è molto che non scrivo sul blog ma ho avuto casini titanici e quindi più che il tempo direi la voglia di "buttar giù" le mie solite porcate era svanita.
Poi una sera mi sono imbattuto nel messaggio di un utente che ci scrive:

Nel mondo sotterraneo dei Boardgames circolano varie voci a proposito della vostra assenza/dipartita:

1- Attualmente non siete in Italia - Dopo varie fallimentari partite a Robinson Crusoe avete deciso che il miglior modo per allenarvi e per poter vincere poi questo gioco è quello di salire su una barca, fare rotta verso un isola del latino america e naufragare li. Sempre in questa ipotesi avete litigato tra di voi non perché chi doveva portare il cibo non lo ha portato, ma perchè chi doveva portare il gioco si è sbagliato ed ora l'unica cosa con cui potete passare il tempo è Risiko SPQR (avete tutto il mio cordoglio).

2- Ad una convention annuale qualche tempo fa siete incappati nel prototipo di gioco maledetto. Nonostante siate stati avvisati con frasi rassicuranti del tipo "chi gioca a questo gioco il giorno dopo muore" e ancora "e poi risorge che vuole giocare a SPQR Risiko" avete comunque voluto provarlo. Per fortuna il gioco era solo un prototipo perciò non siete morti, ma comunque siete rimasti intrappolati in un limbo.

3- La finanza ha finalmente scoperto il vostro traffico illegale di prostituzione meeple e di gioco illegale di risorse. Hanno fatto irruzione nella vostra sede e prima ancora di notare il nuovo parquet hanno scovato la ruota di Tzolkin che serviva da roulette, i dadi di Panamax e Quantum usati per le scommesse con i dadi, Zooloretto Blackjack e i meeple di Carcassone che se la facevano con quelli di Stone Age e Brugge. Ora siete in carcere e insieme agli altri detenuti avete fatto con i gessetti colorati una mappa dell'europa su asfalto. Ovviamente giocate a SPQR Risiko.

Dentro di me ho pensato subito che fosse mia madre travestita da utente che mi scriveva per farmi un favore, per farmi gasare!
A chi cavolo vuoi che dispiaccia se non pubblichiamo più nulla? Soltanto un pazzo furioso potrebbe aver voglia di leggerci!
Poi però ho pensato a tutti gli stitici che sul gabinetto ci usavano come purga e mi sono ricreduto!
Il Rabbino (L'utente che ci ha scritto) sicuramente era stufo di utilizzare prugne secche o confetti Falqui che costano uno sproposito e ha rotto il silenzio, il motivo è solo ed esclusivamente quello ne sono certo! 

Perché la foto di Pandemia quando nel titolo ho scritto Hyperborea?
Semplice,  durante la latitanza non ho smesso di giocare e una delle serate l'ho "investita" in questo gioco.
Il negozio Quintadimensione di Legnano mi ha gentilmente ospitato per una serata benefica organizzata per raccogliere fondi per combattere l'Ebola.
Mi sembrava un'idea carina quindi ho deciso di intervenire.
Pandemia è un gioco cooperativo che conoscevo già (possiedo la vecchia versione), l'unica differenza (che mi incuriosiva parecchio) era giocare la nuova edizione.
Come sempre un GRAN gioco, teso fino alla fine e molto coinvolgente.
Migliorata moltissimo la componentistica, le scatoline contenenti i cubetti che richiamano i contenitori utilizzati in laboratorio per lo studio delle malattie sono una chicca esagerata!
La cosa che non mi è piaciuta molto di questa nuova edizione è l'aggiunta di alcune carte evento che a mio parere sbilanciano il gioco rendendolo più semplice.
Che dire, ottima serata, ottima compagnia e ottimo incasso.
Un grazie doveroso ai ragazzi che si sono prodigati per organizzare la giocata, in particolar modo al Setto per avermi coinvolto e a Quintadimensione per averci ospitati!


E arriviamo al gioco più odiato dai daltonici, Hyperborea!
Lo butto sul tavolo della sede con prepotenza perché dopo mesi di lettura del regolamento (Rigorosamente sul gabinetto) mi sento pronto per offrire questo gioco in pasto ai BoardZgamers!
Ci troviamo di fronte ad un gioco di civilizzazione con controllo territorio dove le azioni vengono svolte mediante "bag building" (Evoluzione del deck building,  si pescano cubetti da un sacchetto). 
La scatola è meravigliosa, già solo l'immagine raffigurata in copertina spacca di brutto così come la componentistica e le miniature.
Siamo in quattro, l'hype è a mille, vogliamo capire se questo gioco merita davvero o se è "tutto fumo e niente arrosto".
La spiegazione del regolamento scivola via senza intoppi particolari, siamo pronti per partire!
Guardo i miei compagni d'avventura in faccia e sia Poncio che Mastro sfoderano subito "gli occhi della tigre" mentre Jello ha la faccia triste e corrucciata, una lacrima solca il suo viso:

"Non riesco a capire i colori dei cubetti e della plancia, sto facendo una fottutissima fatica, cazzo Roz lo sai che sono daltonico!".

Opporcalaputtanazza, è vero, non ci avevo pensato!
"Ray Charles Jello" è decisamente in difficoltà, urge un rimedio immediato.
Gli porgo un paio di occhiali da sole sperando che, come nel film "Essi vivono", le lenti riescano a tramutare la realtà.
Pessima scelta, ci guarda in faccia e scopre che siamo extraterrestri, ora non abbiamo più scuse!


Decidiamo allora di riscrivere le plance su un foglio mettendo le iniziali dei colori mentre per la gestione dei cubetti dovrà, per forza di cose, appoggiarsi a me.
Partiamo come se non ci fosse un domani, aumentiamo tecnologie, razziamo città e rovine, esploriamo territori e spesso ci facciamo lo sgambetto attaccandoci con prepotenza.
Siamo tutti visibilmente gasati, addirittura Jello sembra esser stato miracolato, molla il bastone e gli occhiali da sole e grida verso il soffitto: "Ci vedo"!!!
Il gioco ci sta prendendo tantissimo,  le meccaniche sono semplici ma richiedono una buona dose di concentrazione e memoria.

Poncio però sembra non gradire, non riesce ad entrare in sintonia, è talmente scoraggiato che non vede l'ora di terminare la partita.
Il perché non sto a scriverlo io, a giorni troverete il suo commento.

Per quanto mi riguarda (E vedendo l'umore penso di parlare anche per Jello e Mastro) il gioco è piaciuto moltissimo, la voglia di rigiocarlo è tanta.
Il suo punto di forza è proprio la semplicità, la linearità assolutamente mai banale e ripetitiva!
Interessanti le varie abilità e il background di ogni razza.
Se dovessi trovargli un paio di difetti direi il dover "decifrare" le carte tecnologie avanzate che a volte risultano non proprio immediate, e un pizzico di "downtime" fra un giocatore e l'altro.
In conclusione un gran bel gioco che può regalare un sacco di soddisfazioni!

Un ringraziamento doveroso al Grande Rabbino, con il tuo commento hai fatto in modo che scattasse nuovamente quella scintilla che puoi trovare solo ed esclusivamente nella caldaia di casa!
Grazie di cuore!

lunedì 1 dicembre 2014

[COMMENTI] Russian Railroads, rosso come il sangue!


Il colore dominante in Russian Railroads? 
Il rosso, il rosso sangue.
Proprio ieri ho ricevuto l'invito del Dado Critico in merito a questa particolare iniziativa che ha inventato il vulcanico Andrea: Il "Blood Game Geek Nomination"
In cosa consiste? 
Semplice, andare a donare del sangue, il nostro sangue.
Per capire meglio vi invito a leggere il suo articolo QUI !
Onestamente mi sembra un'idea meravigliosa, donare è una cosa che ho sempre voluto fare ma che non ho mai avuto il tempo di "approfondire", questa però sarà l'occasione giusta!
Quindi al coro di "Chi non dona è un cialtrone!" vi invito a seguire il Blood Game Geek!
Ho già scelto anche le carte che terrò nella mano, altro che quelle del Dado! :D


Che settimane di merda, mi trasformerei volentieri nel protagonista del film "un giorno di ordinaria follia"!
Corri come un pazzo per consegnare il lavoro, prendi insulti dai clienti perché sei in ritardo, cerchi di mandare giù bocconi amari immaginando, come rimedio, di prenderli tutti a schiaffi e, cosa importante, cerchi  in tutte le maniere di "filtrare" il fegato da tutto questo "sporco" che speri non ti rimanga indigesto.
Questa giornata però è la peggiore di tutte.
Si, perché quando arrivi a fine mese e non trovi sul conto i soldi che i clienti dovrebbero darti dopo che ti hanno frantumato l'impossibile, ti cascano le balle.
Ecco, in queste giornate vorrei mollare tutto, andare a casa dalle mie donne e mandare affaxxxlo il mondo intero.
Ovviamente non si può, devi cercare di tenere sempre duro e continuare a "combattere" finché ne avrai le forze.
Forze che ho recuperato la sera che ho visto arrivare il mitico Setto (Che ormai è un giocatore dal dado duro) con Russian Railroads sotto braccio!
E' bestiale l'effetto che un gioco da tavolo può portare al mio umore! 

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Parliamo di un genere di gioco che AMO, un piazzamento lavoratori "puro e duro" ambientato durante lo sviluppo ferroviario e industriale della Russia.
Il tema è abbastanza "incollato con il kukident" ma il tabellone e la componentistica riescono a coinvolgere abbastanza bene il giocatore.
La cosa che amo in questo genere di giochi è il fattore "preghiera": mi piace da matti quando si spera con tutto il cuore che l'avversario non ti rubi l'azione che hai pianificato!
Questa sensazione riesce a farmi capire se il gioco merita molto, è un "must" che dovrebbero sempre scrivere sulla scatola!
IL GIOCO RICHIEDE UN ROSARIO PER ESSERE GIOCATO!
Ecco, in RR più volte ho provato questa sensazione, "la coperta è molto corta" e non si ha ne tutto il tempo ne tutte le azioni che si vorrebbero.


Noi lo abbiamo giocato in tre e devo dire che è girato alla grande, si hanno un sacco di possibilità per poter concretizzare punti vittoria ma bisogna ragionare molto bene sul da farsi.
Le azioni sono lineari e aiutano a tenere le briglie del gioco ben salde.
Alla lontana, in alcuni punti del gioco quando si lavora sul tabellone principale, mi è tornato alla mente Coal Baron (Sottolineo che i due giochi hanno target decisamente differenti!!).
Russian Railroads è un gioco per gamers puri, non adatto a neofiti.
Una cosa che ho trovato un pelo "macchinosa" e non di facile assimilazione è il calcolo del punteggio alla fine di ogni round.


I materiali sono ottimi e le illustrazioni abbastanza chiare.
L'interazione c'è solo ed esclusivamente sulla scelta delle azioni ma, come avevo fatto notare con altri titoli, difficilmente verrà utilizzata per danneggiare l'avversario dato che non avremo tempo già di badare a noi stessi, figuriamoci agli altri.
Insomma a mio modo di vedere un titolo che vale la pena avere sullo scaffale, magari affiancato a Snowdonia.

Ripensando al discorso della donazione, sapete qual'è un altro vantaggio?
Chi riceverà la vostra "partita" diventerà un gamers incallito quindi sentitevi fieri, aiuterete il prolificare di giocatori da tavolo sparsi in tutto il mondo! 
Occhio però, il sangue assimila l'ultima partita giocata quindi per forza di cose la notte prima di essere "drenati", sul tavolo, andrà messo un bel German Games! 
La cosa che mi preoccupa seriamente è chi riceverà il sangue del Dado Critico visto che avrà un bel po' di Naga Morich da smaltire! 


giovedì 20 novembre 2014

[COMMENTI] Panamax, una stufetta per il cervello!


Un freddo porco!
Mentre tornavo a casa dal mio "pick and delivery" preferito (accompagnare e andare a prendere Matilda a ginnastica artistica) ho avuto una folgorazione improvvisa: la stufetta!
In serata le nostre mura ospiteranno il "GrandeMu" (Nick sulla Tana) che verrà a impiattare un succulento Panamax.
Dovete sapere che la nostra sede attira tutto il freddo della Lombardia e, se non dovessi ricordarmi di accendere la stufetta qualche ora prima della giocata, Jack Torrance ci "busserebbe" alla porta per ricordarci che fuori fa molto più caldo!
Risolta questa spinosa questione telefono a Gimbo per ricordargli di portare qualche birra e per me, un succo alla pera.
Sono astemio e odio qualsiasi cosa di alcolico, pensate che faccio fatico a reggere due Mon Chèri presi uno dietro l'altro!
Tutto è pronto, la serata può cominciare!
Onestamente non ci credo ancora, un gioco nuovo sul tavolo erano settimane che non lo vedevo, Robinson Crusoe ci ha fatto naufragare per parecchio tempo sull'isola delle MILF ma devo dire che per ora la nostra dose di sfida è stata saziata!


Questa sera dovremo gestire al meglio la nostra società di spedizioni in maniera da riuscire a renderla florida per poter trarne il maggior profitto.
Non fatevi ingannare dalla presenza dei cubi colorati, Panamax è un gestionale cazzuto, i dadi non influiscono assolutamente a livello di fortuna, si tirano molto poco e sono utilizzati per compiere azioni o per "marcare" il carico con il valore della merce che spedirete.
Questo valore è dato dalle carte che pescherete quindi non abbiate paura che il vostro avversario vi surclassi con il classico tiro alla "più culo che anima".
Le azioni fondamentalmente sono due ma sono ben miscelate rendendo l'esperienza di gioco davvero molto profonda, ben congegnata e molto stimolante.
Decidere se muovere una nave nel canale, se caricare e svuotare il magazzino, se credere nella propria azienda o in quella di un avversario per avere i dividendi a fine turno, se investire nella costruzione di una nave che però potrà anche essere usata da un avversario.....insomma il cervello frulla ben bene in questo gioco.


Molto belli anche i componenti, il tabellone mi è piaciuto un sacco, semplice, lineare ma molto chiaro nei suoi dettagli. 
Ad alcuni potrà sembrare asettico ma quando lo "calpesterete" con le vostre pedine vedrete che vi aiuterà molto, a me è sembrato addirittura di giocare per alcuni versi su una pagina del regolamento.
La cosa interessante del gioco (O meglio, che a me è piaciuta tantissimo) è il fatto di poter comperare azioni di altre società avversarie e divenire socio di esse.
In questa maniera potrò tentare di ricevere dividendi a fine turno (Se la pecunia sarà presente) oppure pensare di "affossare" l'avversario non facendogli guadagnare nulla.
Altra cosa che ho gradito molto è l'interazione: non è presente in maniera massiccia e invasiva ma in maniera abbastanza "soft". 
Certo, possiamo creare danni non indifferenti muovendo le navi "nemiche" in zone calde ma non ci è mai successo spesso, anche perché pianificare una mossa per creare appositamente disagio non è semplice visti i movimenti abbastanza preziosi.


Panamax mi è piaciuto molto, un gestionale "pick and delivery" molto ben confezionato, meccaniche eleganti, semplici ma, come ho scritto prima, profonde e ben solide.
Onestamente credevo fosse un gioco un pò più "light", indirizzato ad una fascia di giocatori diversa, invece mi sono ritrovato davanti ad un bella sfida.
Questo mi ha fatto davvero molto piacere!
Ah, per la cronaca, la stufetta a metà serata si è spenta senza che ce ne accorgessimo ma, visto che il cervello stava lavorando a pieno regime, non ce ne siamo nemmeno accorti!
Ci abbiamo fatto caso quando Wendy Torrance ci ha bussato chiedendo dove fosse finito il marito.....


PS: Un grazie di cuore a Michele aka "GrandeMu" per averci permesso di provare questo nuovo titolo e per essersi sobbarcato l'onere delle spiegazioni!

mercoledì 12 novembre 2014

[UNBOXING] Le Leggende di Andor, viaggio al Nord


Basta!
E' la quinta volta che proviamo la missione introduttiva e non riusciamo a passarla.
Siamo sfigati noi, sia chiaro, ma questo gioco ci ha tolto il sonno, ormai è diventato un incubo!
Ora io mi chiedo, chi diavolo è riuscito davvero a passare la prima avventura in quattro giocatori?
Dai, al tavolo non eravamo proprio persone "alle prime armi"!!!!
Volete sapere dove eravamo finiti in queste due settimane di completo silenzio?
Eravamo a giocare a quella meraviglia di Robinson Crusoe, ci siamo fossilizzati senza provare null'altro!
Il gioco è stato una droga, a noi è piaciuto veramente tanto ma ieri sera, dopo aver perso nuovamente (Mancava davvero poco), ci siamo guardati in faccia e abbiamo mollato il colpo.
Non è possibile giocare con un'ansia del genere, cercare di gestire al meglio qualsiasi cosa, a metà partita essere quasi contenti di come sta andando e ad un certo punto piombare nel baratro più oscuro!
Abbiamo bisogno di disintossicarci e di provare altro, anche perché a dirla tutta era da tanto che non giocavamo allo stesso titolo per più di un paio di serate quindi il fisico non ha retto molto....
Ora però voglio sapere chi caXXo è riuscito a uscirne vittorioso in quattro, ho bisogno di sfogarmi e di carpire qualche segreto perché se no va a finire che taglierò sul seghetto il gioco o , peggio ancora, lo darò al Dado per un selvaggio unboxing!

Nel frattempo ci sono arrivati altri "millemila" giochi, primo su tutti come "hype" l'espansione delle Leggende di Andor che proveremo a brevissimo ma del quale posteremo le foto dell'unboxing!
Buona visione!